Il contadino, il figlio e l'asino - Esopo

Gennaro Langella 3 Ottobre 2021
Morale della favola: Non possiamo piacere a tutti. Qualunque cosa facciamo ci sarà sempre qualcuno che ci criticherà.
È sempre difficile rendere conciliabili i nostri bisogni con ciò che gli altri ci chiedono, poiché spesso reclamano quella versione di noi che loro si aspettano. Il fatto è che ad accontentare sempre gli altri ci perdiamo due volte. Da un lato sacrifichiamo noi stessi, e dall'altro perdiamo la capacità di decidere autonomamente cosa è meglio per noi. Questo racconto, liberamente tratto dalla favola di Esopo "Il contadino, il figlio e l'asino", ne è l'esempio pratico.

Un giorno un vecchio contadino decise di andare al mercato assieme al figlio e un asino. L'anziano genitore fece sedere il ragazzo sull'animale in modo che non si stancasse. Arrivati in un villaggio, la gente del posto cominciò a giudicare e a condannare il fatto che l'anziano camminasse a piedi mentre il ragazzo, giovane e forte, se ne stava in groppa all'asino. Il rimprovero della popolazione fece cambiare posizione ai due viandanti. Il contadino si sedette sull'asino e il figlio proseguì a piedi.

Dopo aver camminato per alcune ore, i due pellegrini giunsero in un secondo villaggio. Anche qui, gli abitanti locali cominciarono a criticare il fatto che il povero ragazzo camminasse a piedi, mentre il padre, grande e grosso, era comodamente seduto.

Per evitare complicazioni, l'agricoltore decise che entrambi avrebbero cavalcato l'asino. Arrivati però al terzo villaggio, i residenti li accusarono di caricare troppo la povera bestia. Sentendo quelle critiche, l'uomo decise che tutti e tre avrebbero proseguito il loro viaggio a piedi.

Giunti in una quarta cittadina, la gente iniziò a canzonarli, poiché avevano un asino e nessuno dei due lo cavalcava. A quel punto, approfittando della situazione, il padre disse al figlio: "Vedi figliolo? Qualunque cosa facciamo c'è sempre qualcuno a cui può sembrare sbagliato. Questo ci insegna che l'importante non è quello che credono gli altri, ma ciò in cui crediamo noi!"
EsopoFavole
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