L'aquila e la cornacchia - Esopo

Gennaro Langella 24 Novembre 2019
Morale della favola: Non permettere che l'orgoglio e la superbia ti facciano sopravvalutare le tue forze.
Con questa favola i cui protagonisti sono un'aquila e una cornacchia, Esopo ci ha insegnato che quando la vanità e la presunzione superano la prudenza, tutto ci appare molto semplice da fare, anche l'impossibile. Questa è la storia:

Un'aquila stava volando in alto sopra il suo nido sulle rocce, quando a un tratto, grazie alla sua vista perfetta, individuò un agnello che si era allontanato dalla madre. Discesa velocemente in picchiata, afferrò il piccolo ovino con i suoi potenti artigli e con la stessa rapidità con cui era scesa, risalì in cielo.

Una cornacchia vide tutta la scena e, rosa dall'invidia, decise di emulare l'impresa dell'aquila e catturare uno degli animali che pascolavano sul prato. Nella sua stupida testa si era fatta l'idea che fosse abbastanza grande e forte da poter fare altrettanto.

Dopo aver fatto una piroetta scenografica, giusto per darsi coraggio, si posò sul dorso di una pecora con l'intento di portarsela via. Ma quando provò a sollevarla da terra, si accorse che non riusciva più ad alzarsi. Non poté nemmeno volare via perché i suoi artigli si erano impigliati nella lana.

Il pastore, vedendo ciò che era successo, corse ad afferrarla. Immediatamente, prese le forbici e le tagliò le ali, poi la portò a casa per far giocare i suoi figlioletti i quali chiesero che uccello fosse. "È una cornacchia", rispose il padre: "Ma se glielo chiederete, vi dirà che è un'aquila".
EsopoFavole
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