Breve storia di Biancaneve e i sette nani - fratelli Grimm

Gennaro Langella 28 Ottobre 2019
Morale della favola: L'invidia è un sentimento negativo che ci porta solo arrabbiature e tristezza. La bontà paga sempre.
Così come Cenerentola e La bella addormentata nel bosco, anche Biancaneve è un personaggio popolare e, in quanto tale, ha origini molto lontane e controverse. Ciò che accomuna queste tre bellissime donne, a parte il lieto fine della loro storia, è il fatto che entrambe siano le protagoniste di Cartoni Animati della Disney che hanno avuto maggiori consensi di pubblico.

Questa è la storia in breve di Biancaneve e i sette nani, un riassunto liberamente tratto da un racconto dei fratelli Jacob Ludwig e Wilhelm Karl Grimm:


C'era una volta una principessa molto bella con gli occhi azzurri come il cielo, i capelli neri come la notte e la pelle così bianca che la chiamarono Biancaneve. Sua madre morì quando Biancaneve era ancora una bambina e suo padre si risposò. La seconda regina, di nome Grimilde, era una donna molto bella, ma altrettanto malvagia.

La crudele matrigna era anche molto vanitosa e voleva essere la donna più bella del regno. Aveva uno specchio magico a cui chiedeva tutti i giorni: "Specchio, specchio delle mie brame, dimmi, chi è la più bella donna del reame?" E ogni volta lo specchio ripeteva le stesse parole: "Sei tu, mia regina, la più bella tra tutte le donne!" Ciò accadde per molti anni, fino al giorno in cui la principessa diventò maggiorenne. Quella volta, lo specchio rispose: "È Biancaneve la più bella di tutte!" La malvagia regina si arrabbiò molto.

Presa dalla gelosia, la perfida Grimilde chiamò un cacciatore e gli ordinò di portare Biancaneve nella foresta e, una volta lontani, ucciderla. "Voglio che mi porti indietro il suo cuore", reclamò. Ma una volta giunti nella foresta, il cacciatore ebbe pietà della ragazza e la liberò. Dopo aver ucciso un cervo, prese il suo cuore e lo portò alla regina dicendole che quello era il cuore della Principessa. Biancaneve vagò per tutta la notte nella foresta, da sola, piangendo.

Il Sole si era già alzato quando Biancaneve arrivò davanti a una casetta ed entrò. Dentro non c'era nessuno, ma trovò un tavolo apparecchiato per sette persone e nella camera da letto c'erano sette piccoli letti. Cucinò un pranzo succulento, pulì la casa, infine, stanca, si distese sui sette lettini e si addormentò. La sera tornarono dal lavoro i sette nani che vivevano in quella casa. Furono felicemente sorpresi di trovare un buon pasto caldo e tutto pulito. Quando svegliarono Biancaneve, lei raccontò la sua triste storia. Commossi, i sette nani le chiesero di restare con loro.

Ogni mattina i bravi omini andavano a lavorare e Biancaneve, nell'attesa del loro ritorno, rassettava la casa e preparava dei pasti deliziosi. I 7 nani l'adoravano e si prendevano cura di lei. All'alba, quando lasciavano la casa, si raccomandavano di non aprire mai la porta agli sconosciuti.

Al palazzo reale, la perfida regina chiese per l'ennesima volta: "Specchio delle mie brame, chi è il più bella del reame?" Lo specchio rispose: "È Biancaneve la più bella di tutte. Vive nel bosco nella casetta dei sette nani!" La matrigna andò su tutte le furie. E poiché, in realtà era una strega che si intendeva di magia nera, preparò una pozione velenosa e vi immerse dentro una mela rossa e lucente, quindi, prese le sembianze di una vecchia contadina e andò nel bosco con in mano un cesto in cui dentro aveva messo la mela avvelenata assieme alle altre.


Arrivata davanti alla porta della casetta, bussò e disse: "Fammi entrare graziosa fanciulla. Ho qualcosa per te!" Biancaneve rispose: "Mi dispiace tanto, vecchia signora, ma non posso farti entrare. I miei amici nani mi hanno detto di non parlare con gli estranei." Poi, vedendo le mele rosse, Biancaneve aprì la porta. La megera le offrì la mela stregata e quando la povera Biancaneve l'addentò, cadde in un sonno profondo. Grimilde corse subito al palazzo. Giunta di fronte allo specchio, domandò: "Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?" Lo specchio rispose: "Siete voi, Maestà!" Ella fu felice.

Quando i sette nani tornarono a casa e trovarono Biancaneve distesa sul pavimento, rimasero sgomenti, pensando fosse morta. Piansero tutta la notte, poi costruirono un feretro di vetro davanti alla casa e vi distesero dentro il corpo apparentemente senza vita di Biancaneve.

Un giorno si trovò a passare di là il Principe Azzurro, vide Biancaneve che giaceva nella bara e si fermò, incantato dalla sua bellezza. "È troppo bella. Non può essere morta", pensò il Principe, scuotendola. Il brusco movimento fece uscire il pezzo di mela dalla bocca di Biancaneve che si svegliò. I due si innamorarono all'istante. Il Principe sposò Biancaneve col consenso dei sette nani.


Che fine fece la vecchia strega?

La malefica Grimilde chiese per l'ultima volta allo specchio: "Chi è la più bella del reame?" Quando lo specchio rispose che la più bella di tutte era ancora Biancaneve e che viveva felice assieme al suo amato sposo, si arrabbiò così tanto che fu colpita da un infarto e morì di crepacuore.
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