Una crociera sul Naviglio del Brenta
Gennaro Langella 20 Settembre 2019
La navigazione sui fiumi è un tipo di crociera diventata molto popolare.
Uno dei sogni nella mia vita è quello di fare una crociera sul Naviglio del Brenta, la parte forse più bella dell'omonimo fiume che da Strà arriva fino a Fusina (Venezia), passando per Fiesso, Dolo e Mira, nel cuore della laguna veneta. Un desiderio che si è manifestato molti anni fa, grazie a una storia che mi aveva raccontato mio nonno.
Secondo il racconto, una volta che suo nonno era tornato al paese (sul Vesuvio) dopo un viaggio sulla Riviera veneta, tutti i suoi amici e i vicini di casa erano curiosi di conoscere le sue avventure. "Raccontaci", gli chiesero: "Com'è la riviera del Brenta?"
Ora, come poteva il mio trisavolo esprimere a parole tutte le bellezze che aveva visto? Come poteva spiegare quanto era stato esaltante ammirare lo splendido paesaggio mentre remava su piccole barche chiamate "burchi"?
Dopo averci pensato a lungo, il mio progenitore concluse che le sue parole non avrebbero reso giustizia alle bellezze del Brenta. Quindi, disse alla gente: "Dovete andare a vedere di persona e scoprirlo da soli. Ora vi disegnerò una mappa in modo che possiate attraversare più facilmente il fiume."
Il vecchio fece ciò che aveva detto. Tracciò una pianta dettagliata del Naviglio, descrivendo ogni antico mulino, le splendide ville, i nobili palazzi, le conche, i canali, le curve, le chiuse, i porti e i ponti girevoli.
C'erano i punti più profondi del fiume e quelli più bassi. Il disegno mostrava anche le rive più strette e più larghe. La gente del paese si precipitò a farne delle copie. Le incorniciarono e le appesero alle pareti di casa come fossero dei quadri d'autore. Ognuno aveva la sua copia e siccome era una mappa davvero minuziosa e piena di particolari, ciascuno si sentiva di essere un esperto del Naviglio del Brenta, anche se nessuno di essi ci era mai andato veramente.
Insomma, avevano permesso che la conoscenza virtuale del Brenta si sostituisse alla conoscenza reale del Brenta.
Secondo il racconto, una volta che suo nonno era tornato al paese (sul Vesuvio) dopo un viaggio sulla Riviera veneta, tutti i suoi amici e i vicini di casa erano curiosi di conoscere le sue avventure. "Raccontaci", gli chiesero: "Com'è la riviera del Brenta?"
Ora, come poteva il mio trisavolo esprimere a parole tutte le bellezze che aveva visto? Come poteva spiegare quanto era stato esaltante ammirare lo splendido paesaggio mentre remava su piccole barche chiamate "burchi"?
Dopo averci pensato a lungo, il mio progenitore concluse che le sue parole non avrebbero reso giustizia alle bellezze del Brenta. Quindi, disse alla gente: "Dovete andare a vedere di persona e scoprirlo da soli. Ora vi disegnerò una mappa in modo che possiate attraversare più facilmente il fiume."
Il vecchio fece ciò che aveva detto. Tracciò una pianta dettagliata del Naviglio, descrivendo ogni antico mulino, le splendide ville, i nobili palazzi, le conche, i canali, le curve, le chiuse, i porti e i ponti girevoli.
C'erano i punti più profondi del fiume e quelli più bassi. Il disegno mostrava anche le rive più strette e più larghe. La gente del paese si precipitò a farne delle copie. Le incorniciarono e le appesero alle pareti di casa come fossero dei quadri d'autore. Ognuno aveva la sua copia e siccome era una mappa davvero minuziosa e piena di particolari, ciascuno si sentiva di essere un esperto del Naviglio del Brenta, anche se nessuno di essi ci era mai andato veramente.
Insomma, avevano permesso che la conoscenza virtuale del Brenta si sostituisse alla conoscenza reale del Brenta.