Il giovane arciere e il maestro Zen - Buddha

Gennaro Langella 26 Aprile 2019
Morale della favola: Il vero talento è in grado di mostrare le proprie abilità anche nelle situazioni più ostili, con coraggio e senza esitazione.
C'era una volta un giovane campione di tiro con l'arco che era molto orgoglioso e che non aveva rivali in questa disciplina sportiva, per la quale occorrono doti di notevole destrezza e precisione.

Un giorno il ragazzo seppe dell'esistenza di un vecchio maestro Zen che era considerato da tutti un grande arciere. Il giovanotto volle sfidarlo in una gara. Il maestro accettò.

La gara ebbe inizio e il giovane tirò per primo, dimostrando da subito la sua bravura, centrando da lontano il bersaglio al suo primo tiro. Poi, sotto gli occhi stupiti dei presenti, scoccò una seconda freccia che divise in due parti la prima.

"Ecco", disse il ragazzo all'anziano avversario: "Adesso fammi vedere se riesci a fare la stessa cosa". Tutta la gente intorno si girò a guardare il vecchio. Calò un silenzio tombale.

Per nulla intimorito da quella eccellente esibizione del giovane campione, il maestro fece cenno di seguirlo sulla montagna. Curioso di conoscere le intenzioni del vecchio, il ragazzo gli andò dietro, seguito dalla folla.

Arrivati in cima alla montagna, si fermarono sul ciglio di un profondo burrone, collegato all'altra sponda da un ponte fatto di funi e di tronchi legati tra loro, piuttosto traballante. Insomma, a chiamarlo malfermo era un vero eufemismo.

Il vecchio maestro camminò fino ad arrivare in mezzo al ponte, che, sotto il suo peso, cominciò a scricchiolare e a oscillare come un'altalena, quindi, dopo aver scelto un albero lontano, lo centrò con un tiro secco e preciso.

"Adesso tocca a te," disse al giovane arciere, mentre raggiungeva la terraferma.

Guardando con terrore lo strapiombo che sembrava non avesse fondo, tremante, il ragazzo non riuscì nemmeno a tirare una freccia.

"Sei molto abile con l'arco, ma le capacità fisiche da sole non sono sufficienti, deve esserci anche un equilibrio tra mente e corpo" obiettò il vecchio saggio.
BuddhaFavole
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