La rabbia - Buddha
Gennaro Langella 16 Marzo 2019
Morale della favola: Ecco una storia Zen che può insegnarci come comportarci di fronte all'ira delle persone.
Tanto tempo fa, in pieno periodo "Sengoku" (durante le guerre civili nell'antico Giappone feudale), un potente generale guidò il suo esercito invasore alla conquista di Kyoto, allora capitale imperiale della Terra del Sol Levante.
Arrivato in un piccolo villaggio alla periferia della città, l'ufficiale annunciò che si sarebbe assunto il controllo del paese. La paura tra gli abitanti fu così intensa che tutti quanti scapparono per salvarsi la vita abbandonando le loro case e fuggendo verso luoghi più sicuri. Solo un monaco buddhista rimase sul posto, imperterrito, seduto nel suo tempio.
Incuriosito dal fatto che il monaco fosse rimasto e non era scappato come tutti gli altri abitanti avevano fatto, il generale volle recarsi al tempio per vedere che tipo d'uomo fosse questo maestro Zen di cui tutti parlavano.
Quando il generale entrò nel tempio, vide il vecchio davanti a sé in silenziosa meditazione. Il religioso non disse nemmeno una parola nel vedere il militare che si avvicinava, ma lo fissò dritto negli occhi.
Per un attimo il generale fu sorpreso, poiché non era stato accolto con la deferenza e la sottomissione a cui era abituato, quindi esplose in preda a un'intensa rabbia. "Sciocco," urlò, brandendo la sua spada: "Non ti rendi conto che sei in piedi di fronte a un uomo che potrebbe infilzarti senza battere ciglio?"
Nonostante la minaccia, il maestro rimase imperturbato e con grande serenità, rispose: "E tu, ti rendi conto che sei in piedi di fronte a un uomo che può essere trafitto senza battere ciglio?"
Sconcertato da tale tranquillità, sebbene l'altro fosse di fronte alla morte, quella sera stessa, il generale e il suo esercito andarono via dal villaggio.
Arrivato in un piccolo villaggio alla periferia della città, l'ufficiale annunciò che si sarebbe assunto il controllo del paese. La paura tra gli abitanti fu così intensa che tutti quanti scapparono per salvarsi la vita abbandonando le loro case e fuggendo verso luoghi più sicuri. Solo un monaco buddhista rimase sul posto, imperterrito, seduto nel suo tempio.
Incuriosito dal fatto che il monaco fosse rimasto e non era scappato come tutti gli altri abitanti avevano fatto, il generale volle recarsi al tempio per vedere che tipo d'uomo fosse questo maestro Zen di cui tutti parlavano.
Quando il generale entrò nel tempio, vide il vecchio davanti a sé in silenziosa meditazione. Il religioso non disse nemmeno una parola nel vedere il militare che si avvicinava, ma lo fissò dritto negli occhi.
Per un attimo il generale fu sorpreso, poiché non era stato accolto con la deferenza e la sottomissione a cui era abituato, quindi esplose in preda a un'intensa rabbia. "Sciocco," urlò, brandendo la sua spada: "Non ti rendi conto che sei in piedi di fronte a un uomo che potrebbe infilzarti senza battere ciglio?"
Nonostante la minaccia, il maestro rimase imperturbato e con grande serenità, rispose: "E tu, ti rendi conto che sei in piedi di fronte a un uomo che può essere trafitto senza battere ciglio?"
Sconcertato da tale tranquillità, sebbene l'altro fosse di fronte alla morte, quella sera stessa, il generale e il suo esercito andarono via dal villaggio.