Il contadino e l'acqua del pozzo - Anonimo

Anna Mercurio 18 Giugno 2018
Morale della favola: Gli imbroglioni finiscono sempre per pagare le loro malefatte.
L'imperatore Akbar, detto il Grande, che regnò in India alla fine del 1500, era un sovrano equilibrato e intelligente e aveva tra i suoi consiglieri un certo Birbal, noto per il suo spirito e un'infinita saggezza.

Una volta un cortigiano vendette il suo pozzo a un contadino. Il giorno seguente, quando un coltivatore andò ad attingere l'acqua da quel pozzo, l'uomo non gli permise di prendere l'acqua e gli disse: "Ti ho venduto il pozzo, non l'acqua, quindi, non puoi attingere l'acqua dal pozzo".

Il contadino rimase sconcertato. Andò subito dal re e gli descrisse la vicenda, pertanto, chiese che gli fosse resa giustizia. Il re chiamò il suo consigliere Birbal e lo incaricò di occuparsi del caso.

Birbal convocò l'uomo che aveva venduto il pozzo al contadino e gli chiese: "Perché non lasci usare l'acqua del pozzo al contadino al quale tu l'hai venduto?" L'uomo rispose: "Ho venduto il pozzo al contadino, non l'acqua, perciò, non ha il diritto di attingere l'acqua dal pozzo."

Allora, il consigliere sorrise e gli disse: "D'accordo, ma, guarda, dato che hai venduto il pozzo al contadino e dichiari che l'acqua è tua, allora non hai il diritto di tenere l'acqua nel pozzo del contadino. O gli paghi l'affitto per tenere l'acqua nel suo pozzo, o la togli immediatamente."

L'uomo capì che era stato superato in astuzia e che il suo trucco non poteva funzionare. Si scusò con Birbal e rinunciò al suo proposito.
AnonimoFavole
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