Quando Thomas Edison inventò la lampadina

Anna Mercurio 29 Maggio 2018
Se si sbaglia una volta e non si riprova, può venir meno l'autostima.
Quando Thomas Alva Edison inventò la lampadina, dopo migliaia di tentativi andati a vuoto prima di ottenere il successo, fece una gran festa con tutti i suoi collaboratori.

Edison chiamò il più giovane dei suoi assistenti e gli chiese di tenere in mano la lampadina mentre lui l'accendeva. Il ragazzo era molto agitato e intimorito. Non avrebbe voluto nemmeno toccare quel bulbo di vetro così delicato, ma lo fece, poiché era stato personalmente Edison a chiederglielo.

Il giovanotto era talmente nervoso che a un certo punto, accidentalmente, lasciò cadere la lampadina che andò in frantumi. L'assistente ebbe paura che sarebbe stato licenziato dal suo lavoro per avere rovinato un'invenzione così importante.

Due giorni dopo, Edison chiese allo stesso ragazzo di raggiungerlo nel suo laboratorio. Nel frattempo aveva costruito una nuova lampadina. Alla presenza di tutti gli assistenti, l'inventore chiese di nuovo al giovane di testare la sua creazione.

Tutti i collaboratori furono sorpresi e dissero: "Perché l'hai chiamato di nuovo a provare la lampadina? Ci sono buone probabilità che la lasci cadere ancora una volta e tutti i tuoi sforzi andrebbero sprecati."

Edison rispose: "Mi ci è voluto un intero giorno per ricostruire questa lampadina, quantunque la lasciasse cadere, nel giro di 24 ore potrò sempre costruirne un'altra. Se non gli dessi un'altra possibilità, affidandogli lo stesso compito, allora potrebbe perdere la fiducia in se stesso e dopo sarebbe molto difficile per lui riacquistare l'autostima ... E io non voglio che ciò accada."
BelleStorieVere
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