Perché i cereali raffinati fanno così male?

Teresa 21 Maggio 2017
I cereali raffinati possono essere dannosi per il nostro organismo.
In una sana ed equilibrata alimentazione, non possono mancare i cereali, che rappresentano un'indispensabile fonte di energia, in quanto sono particolarmente ricchi di carboidrati, oltre a proteine, vitamine, fibre ed un basso contenuto di limpidi.

Le loro proprietà antiossidanti, ipoglicemiche e ipocolesterolemiche, contribuiscono a ridurre in maniera significativa i rischi cardiovascolari ed il cancro al colon.

Perché i cereali subiscono la fase di raffinazione?

La risposta è molto semplice, in primo luogo con la raffinazione, nel prodotto migliora non solo il sapore, ma anche il colore e la consistenza, ma sono presenti conservanti che li manterranno più lungo, senza che questi vadano a male.

La cottura richiede meno tempo, la poca energia nella masticazione e la facile digeribilità, invoglia la persona ad un consumo maggiore, con la conseguenza di introdurre un quantitativo superiore al reale fabbisogno.

Lo svantaggio maggiore è che i cereali raffinati sono quasi privi di elementi nutrienti, in molti casi, per compensare quelli persi durante la fase di raffinazione, sono aggiunte vitamine sintetiche e minerali.

Il chicco di cereale, così come appare in natura, si compone essenzialmente da tre parti:
I cereali non raffinati, detti anche integrali, conservano tutte le loro proprietà nutritive, proprio perché non subendo alcun corso di raffinazione, non ne sono privati durante la lavorazione, come la crusca ed il germe, lasciando solo il cuore del chicco che contiene amido e zucchero, così facendo tutte le vitamine le fibre, i sali minerali sono eliminati, a discapito della nostra salute.

Una delle conseguenze è l'alto livello di zuccheri e carboidrati, con relativa maggior produzione di insulina da parte del corpo, dovuta all'inserimento, durante la lavorazione, di sale, zuccheri e grassi, per rendere il prodotto più appetibile.

I cereali integrali conservano le vitamine A e B, ricche di antiossidanti e soprattutto le fibre, che oltre ad essere utili per il regolare transito intestinale, abbassano il livello di colesterolo, riducendo la pressione arteriosa, abbassando il colesterolo LDL ed i trigliceridi, così da ridurre i rischi di patologie coronariche.

Il loro potere saziante, la digestione più lenta, come anche l'assorbimento ridotto, fanno si che il carico glicemico riduca sensibilmente i picchi e determini un netto miglioramento del diabete mellito di tipo 2.
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