Due racconti sufi, tramandati da Osho - Buddha

Giovanna Rocco 19 Maggio 2017
Due racconti sufi con una morale che fa riflettere, raccontati dal maestro spirituale Osho Rajneesh
La fiducia - Un uomo e una donna, due sposi, erano di ritorno a casa, e stavano attraversando un fiume con la barca. D'improvviso, scoppiò una tempesta terribile: in poco tempo sembrò che non ci fosse nulla da fare, la barca era piccola, la tempesta imperversava, e pareva che ad ogni minuto la piccola barca sarebbe affondata. L'uomo sedeva calmo e tranquillo, la donna invece era molto spaventata.

La donna disse: "Non hai paura? Questi potrebbero essere gli ultimi istanti della nostra vita. Sei pazzo a restartene lì, calmo e immobile!". L'uomo sorrise, ed estrasse la sua spada dal fodero. Quando la donna gli chiese perché lo facesse, l'uomo avvicinò con mossa improvvisa la spada al collo della donna. "Hai paura?", le chiese. La donna rispose ridacchiando: "No, non ho paura: la spada è nelle tue mani, lo so che mi ami, e che non mi faresti mai del male".

L'uomo ripose la spada, e disse: "Questa è la mia risposta. Dio ci ama e la spada è nelle sue mani, ma lui non ci farà del male. Se vivremo, bene; e se non ce la faremo, bene anche questo; tutto è nelle sue mani, e lui non può fare niente di male".

Riempire il vuoto - Una famosa storia sufi parla di un re che stava morendo. Chiama a sé i suoi tre figli, per designare il successore. Erano tutti e tre belli, saggi, in salute, intelligenti: era quasi impossibile decidere. L'uomo decise allora di metterli alla prova: chiamò i tre ragazzi, e diede a ciascuno di essi un palazzo e del denaro, dicendo loro: "Andate, e con questi soldi riempite completamente il palazzo, senza lasciare alcun vuoto."

Era un'impresa difficile: il palazzo era enorme, e i soldi pochi! Il maggiore dei tre, a furia di pensare, decise di riempire il palazzo di immondizia: era l'opzione più a basso costo. Il palazzo fu riempito, ma era pieno di cose inutili.

Il secondo ci pensò su tantissimo, ma dal momento che i soldi erano davvero pochi, non seppe come riempire il palazzo, e finì per lasciarlo completamente vuoto.

Infine, il terzo acquistò, con quei pochi soldi, delle lanterne di terra cotta, dell'incenso, e dei fiori. Bruciò l'incenso, e tutto il palazzo si riempì di profumo. E accese le piccole lanterne, molto economiche, e tutto il palazzo si riempì di luce.

Il re rifiutò il primo palazzo: era pieno, ma di cose inutili! E rifiutò il secondo, dal momento che era nero, freddo e vuoto.
Il terzo figlio fu scelto come successore: aveva infatti riempito il palazzo, e la luce arrivava fin sulla strada, e il profumo veniva diffuso dal vento. Solo la fragranza dell'amore e la luce della meditazione funzionano: amare e meditare è la chiave.
BuddhaStorie
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