Un uomo sputò in faccia al maestro - Buddha

Anna Mercurio 17 Marzo 2016
Morale della favola: La persona retta non reagisce alle offese, giacché queste non sono indirizzate a lui ma a un'immagine distorta di esso.
C'era una volta un maestro buddista che era solito parlare ai suoi discepoli stando seduti sotto un albero, quando ad un tratto apparve uno sconosciuto che gli si avvicinò e gli sputò in faccia.

Senza scomporsi, il sant'uomo si asciugò il viso e placidamente chiese al suo ospite: "Ebbene? Cosa vuoi dirmi ancora?" A queste parole, l'altro rimase confuso, poiché non si aspettava una reazione così tollerante. Nella sua mente affiorarono i ricordi di quando egli aveva sputato in faccia ad altre persone e quelle si erano rivolte a lui reagendo in modo rabbioso, oppure, per codardia gli avevano sorriso cercando di corromperlo. Ma il Buddha non apparteneva a nessuna di queste due ipotesi. Lui non s'era adirato, dato che in nessun modo aveva manifestato di ritenersi offeso, né tantomeno di essere un vile. Non c'era stata alcuna reazione da parte sua, semplicemente, aveva chiesto: "E adesso?"

Nel frattempo, fra i discepoli serpeggiava il malumore, ad un certo punto, uno di essi, un tale di nome Ananda, reagì malamente e alzatosi in piedi si rivolse al maestro: "Questo è troppo. Noi non possiamo tollerarlo. Egli deve essere punito per ciò che ha fatto, altrimenti tutti si sentiranno in dovere di poter agire in codesto modo villano!"

"Taci tu, e siediti!" Ordinò il saggio: "Lui non mi ha offeso, tu invece mi stai offendendo. Lui è nuovo di qui, è un estraneo, per cui non mi conosce affatto. Deve aver sentito delle brutte cose su di me. Qualcuno gli avrà detto che io sono un ateo, un uomo pericoloso che sta portando i suoi allievi su una brutta strada; che sono un rivoluzionario, un corruttore. In questo modo nella sua mente si sono formati dei preconcetti sulla mia persona. Lui non ha sputato su di me, ha sputato sull'idea che si era fatta di me."

"Se ci pensi bene - continuò a spiegare l'illuminato - egli non ha sputato su di me, dato che noi non ci conosciamo affatto. Quest'uomo ha sputato nella sua mente perché io faccio parte dei suoi pensieri. È stato un modo come un altro per dirmi qualcosa. Sputare, infatti, non è altro che la forma di espressione che le persone utilizzano nei momenti in cui essi sentono che il linguaggio non sia abbastanza efficace. Quando si è intensamente arrabbiati e si colpisce una persona sputandogli addosso, significa che si sta dicendo qualcosa. Io non so che cosa. Per capire, egli deve dirmi di più, ecco perché io gli sto chiedendo: E poi?"

L'uomo rimase sconcertato nel vedere quel Buddha che rimproverava i suoi discepoli, dicendosi offeso da loro che non avevano compreso i suoi insegnamenti. Mortificato, fece ritorno a casa sua, ma il pensiero di ciò che era accaduto lo tenne sveglio per tutta la notte.

Quando si incontra un Buddha, è impossibile rimanere indifferenti. È un evento che ci cambia completamente lo stile di vita, modifica il nostro modo di vedere le cose. Ora quell'uomo lo stava provando sulla sua pelle. Era rimasto ossessionato da questa esperienza. Non riusciva a dare una spiegazione a quanto era accaduto. Fu preso da un tremore per tutto il corpo, la sudorazione gli fece bagnare le lenzuola. In vita sua non aveva mai incontrato un uomo con un carisma così forte. Il Buddha aveva frantumato i suoi pensieri e tutto il suo modo di vivere ed agire.

La mattina successiva l'uomo tornò dal maestro e si gettò ai suoi piedi. Allora il Buddha si rivolse ad Ananda: "Hai visto? Quest'uomo è tornato per dirmi qualcosa. Anche questo gesto di toccare i miei piedi è un suo modo per dirmi ciò che altrimenti non gli era possibile spiegare a parole."

L'uomo guardò il Buddha e disse: "Perdonami per quello che ti ho fatto ieri."

Il maestro gli rispose che non c'era nulla di cui perdonargli e gli spiegò: "Come lo scorrere del Gange fa sì che la sua acqua non sia mai la stessa, così neppure l'uomo è uguale a quello di prima. Io non sono più la stessa persona a cui tu ieri hai fatto qualcosa. E nemmeno colui che ieri mi ha sputato adesso è qui. Io non vedo nessuno arrabbiato come lui. Ora tu non sei più lo stesso uomo di ieri, non mi stai facendo nulla, quindi, non c'è niente che io ti debba perdonare. Le due persone, l'uomo che ha sputato e l'uomo che ha ricevuto lo sputo, entrambi non sono più qui. Perciò, adesso parliamo di qualcos'altro."
BuddhaFavole
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