L'asino e il ghiaccio - Esopo

Anna Mercurio 20 Gennaio 2016
Morale della favola: Non lasciamo che la pigrizia ci offuschi la mente, dobbiamo sempre prestare attenzione ai consigli che ci vengono dati.
A volte per pigrizia adottiamo le soluzioni che a noi sembrano più semplici ma che possono metterci in difficoltà. Con questa storia il saggio Esopo ci racconta cosa accadde un giorno a un asino che non voleva più camminare perché non ne aveva voglia.

C'era una volta un asino che si sentiva di svenire tanta era la stanchezza. Era un giorno rigido d'Inverno e faceva molto freddo. Tutte le strade erano ghiacciate e il poverino proprio non ce la faceva più di camminare per arrivare fino alla stalla.

"Io mi fermo qui" disse tra sé il ciuco, lasciandosi cadere per terra come un sacco vuoto. Un passerotto in cerca di cibo che volava da quelle parti, si avvicinò all'asino e gli sussurrò in un orecchio: "Stai attento, amico mio, tu non sei sulla strada, ma sopra un lago ghiacciato!"

L'asino era troppo stanco per ascoltare i buoni consigli dell'uccellino; con la bocca fece un grande sbadiglio e si addormentò. Dopo un po' il calore diffuso dal suo corpo cominciò pian piano a sciogliere il ghiaccio intorno a lui, fino a che, con un fragore, la lastra ghiacciata si spezzò e lo sventurato animale si ritrovò immerso nella gelida acqua.

La caduta improvvisa lo fece svegliare, ma fu troppo tardi, l'asino annegò.

Insomma, quando siamo esausti spesso perdiamo la prudenza e ci abituiamo alle situazioni e alle circostanze più anomali, ad esempio, durante la guerra, la stanchezza faceva dormire i fanti in trincea tra i fragori delle granate.
EsopoFavole
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