L'asino e il vecchio pastore - Fedro

Anna Mercurio 14 Settembre 2015
Morale della favola: Cambiare governo non serve al popolo se altri ladri prendono il posto dei politici disonesti attuali.
Questa favola scritta prima da Esopo e poi da Fedro, parla di un vecchio che esortò il suo asino a scappare per non essere catturato, al che l'asino rispose che per lui non aveva importanza chi fosse il suo padrone poiché non avrebbe fatto alcuna differenza.

Un vecchio pastore si recava al pascolo in groppa al suo asinello quando improvvisamente fu spaventato dal rumore dei briganti in arrivo sul sentiero.

"Corri, scappiamo!" Gridò l'anziano contadino al suo asino, continuando: "Mettiamoci in salvo prima che ci prendano". Il testardo somaro proseguì senza fretta, con passo indifferente, poi, rivolgendosi al suo padrone, gli chiese: "Perché mai dovrei sforzarmi a correre? Credi forse che un nuovo padrone mi metterebbe in groppa due basti?"

"No, sarebbe da sciocchi". Rispose il vecchio.

"Allora, visto che il carico è sempre lo stesso, cosa m'importa se cambia chi devo servire?" Disse infine l'asino.
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