La montagna partorisce un topolino - Esopo

Anna Mercurio 23 Settembre 2015
Morale della favola: A volte si fa molto lavoro per avere in cambio un piccolo risultato.
Con questa favola scritta nel sesto secolo avanti Cristo, dal titolo "La montagna ha partorito un topolino", Esopo, il famoso favolista greco, ha voluto descrivere come a volte ci si aspetta qualcosa di enorme e importante, ma con grande sorpresa, nonostante tanta fatica, il risultato ottenuto è insignificante se non addirittura ridicolo.

C'era una volta una montagna che era prossima a partorire. Le doglie cominciarono a farsi sempre più intense e gli intervalli tra una contrazione e l'altra ebbero dapprima una durata di poche ore, poi le pause iniziarono a farsi sempre più brevi fino a iniziare il travaglio. Presa dal dolore, dalla cima della montagna cominciò a uscire del fumo mentre la terra intorno tremava, gli alberi caddero uno ad uno colpiti dagli enormi massi che rotolavano giù a valle.

Gli abitanti dei vicini villaggi cominciarono a temere per le loro vite; erano sicuri che qualcosa di terribile stesse per accadere. La gente del posto si riunì e tutti assieme andarono a pregare ai piedi del monte. Ivi attesero per ore e ore fino a quando ci fu una scossa più violenta delle altre e un'enorme nuvola di fumo si alzò davanti ai loro occhi increduli.

Ognuno si mise in ginocchio aspettando chissà quale calamità dovesse accadere da un momento all'altro. Quando la nube si dissolse, grande fu la sorpresa, poiché da quei rumori infernali e apocalittici, spuntò fuori dalle rocce ancora fumanti la testa di un piccolo sorcio. La montagna aveva partorito un topolino.
EsopoFavole
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