Il lupo e la volpe al tribunale della scimmia - Esopo

Anna Mercurio 12 Settembre 2015
Morale della favola: Alle persone che hanno una cattiva reputazione nessuno dà più credito neppure quando agiscono in modo corretto.
Con questa breve storia scritta più di duemilacinquecento anni fa, lo scrittore e poeta greco, Esopo, ha voluto dimostrare che le persone che hanno screditato il proprio nome con la menzogna non saranno mai più credute da nessuno, nemmeno se un dì dovessero dire la verità.

Un giorno il lupo accusò la volpe di averlo derubato delle sue cose.

"Non è vero, tu menti", si difese la volpe. Il lupo insisteva nell'accusa e, poiché i due nemici non riuscivano a trovare una soluzione alle loro beghe, una scimmia che aveva assistito alla scena si propose di fare loro da giudice di tribunale. Siccome tutti gli animali della foresta sanno che le scimmie sono giudiziose, i due contendenti accettarono il suo arbitrato.

Ognuno dei due litiganti sostenne le proprie ragioni innanzi alla scimmia che ascoltò in modo impassibile le loro arringhe, poi, dopo aver pensato per un attimo, emise la seguente sentenza di colpevolezza per entrambi: "Tu - rivolta al lupo - non hai perso ciò che insinui. E tu - rivolta alla volpe - hai certamente rubato ciò che neghi".
EsopoFavole
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