Re Salomone e le due mamme del bambino da tagliare a metà
Anna Mercurio 26 Agosto 2015
Il popolo di Israele rimase sbalordito nell'apprendere come il loro saggio re Salomone aveva risolto la difficile controversia tra le due madri.
Un giorno il saggio re Salomone dovette giudicare una causa in cui c'erano contrapposte due donne che vivevano sotto lo stesso tetto ed entrambe avevano da poco partorito un bambino. Solo che un certo punto, uno dei neonati morì e sua madre lo scambiò con il figlio dell'altra. Quando quella si accorse dello scambio, le due madri cominciarono a litigare, contendendosi ambedue lo stesso bambino.
Ognuna di loro sosteneva che il figlio era suo. Vista l'impossibilità di poter stabilire chi delle due contendenti fosse la vera madre, il Sovrano pensò a uno stratagemma. Egli propose di tagliare il bimbo in due parti uguali e di offrirne metà a ciascuna di esse.
La prima fu d'accordo con il Monarca e con tono glaciale disse: "Se non lo posso tenere io che sono la vera madre, allora è meglio tagliarlo a metà, così che nemmeno lei lo possa avere per intero". La seconda donna, invece, pregò il Re di non fare del male al bambino. "Datelo a lei, preferisco perderlo anziché vederlo morire", disse cadendo in ginocchio davanti ai suoi piedi.
Con questo stratagemma il re Salomone riuscì a capire immediatamente che quella era la madre legittima del bambino. "Alzati - le disse con tono deciso - e riprenditi tuo figlio!"
Ecco, da questa vicenda possiamo trarre la conclusione che il re Salomone, dopo aver riflettuto, si era reso conto che l'unico modo per scoprire chi fosse la vera madre del bimbo, doveva sottoporre entrembe le donne a una dura prova. Il sapiente re era consapevole che la vera madre avrebbe implorato pietà e che si sarebbe sacrificata pur di non vedere suo figlio diviso in due parti.
A seguito di questo dibattimento e di tanti altri, la legge di re Salomone è diventata così popolare che oggi il termine "salomonico" è ampiamente utilizzato quando si parla di giustizia, diventando sinonimo di saggezza e imparzialità.
Ognuna di loro sosteneva che il figlio era suo. Vista l'impossibilità di poter stabilire chi delle due contendenti fosse la vera madre, il Sovrano pensò a uno stratagemma. Egli propose di tagliare il bimbo in due parti uguali e di offrirne metà a ciascuna di esse.
La prima fu d'accordo con il Monarca e con tono glaciale disse: "Se non lo posso tenere io che sono la vera madre, allora è meglio tagliarlo a metà, così che nemmeno lei lo possa avere per intero". La seconda donna, invece, pregò il Re di non fare del male al bambino. "Datelo a lei, preferisco perderlo anziché vederlo morire", disse cadendo in ginocchio davanti ai suoi piedi.
Con questo stratagemma il re Salomone riuscì a capire immediatamente che quella era la madre legittima del bambino. "Alzati - le disse con tono deciso - e riprenditi tuo figlio!"
Ecco, da questa vicenda possiamo trarre la conclusione che il re Salomone, dopo aver riflettuto, si era reso conto che l'unico modo per scoprire chi fosse la vera madre del bimbo, doveva sottoporre entrembe le donne a una dura prova. Il sapiente re era consapevole che la vera madre avrebbe implorato pietà e che si sarebbe sacrificata pur di non vedere suo figlio diviso in due parti.
A seguito di questo dibattimento e di tanti altri, la legge di re Salomone è diventata così popolare che oggi il termine "salomonico" è ampiamente utilizzato quando si parla di giustizia, diventando sinonimo di saggezza e imparzialità.